Se c’è una parola d’ordine per la tanto attesa settima serie di Doctor Who, è “blockbuster”-showrunner Steven Moffat ha chiarito che vuole che ciascuno dei cinque episodi dello show 2012 assomigli ad un film epico.
Questa intenzione è resa chiara dai primi secondi di “Asylum of the Daleks”, che si apre con un meraviglioso colpo di spazzamento di un’effigie Dalek mammut, stabilendo saldamente una sensazione cinematografica fin dall’inizio.
La sequenza di apertura dell’episodio nel suo complesso è brillantemente lunatica e offre a Matt Smith l’opportunità di esplorare il lato più oscuro del suo ruolo di Signore del Tempo – questo Dottore scontroso e quasi amaro forse ci fornisce un assaggio di come il personaggio potrebbe essere se fosse permanentemente privo di compagni.
Tutto questo, un nome-drop gradito ai fan (Skaro!) e l’improvvisa scossa del divorzio di Amy e Rory-è un inferno di una reintroduzione al dramma sci-fi preferito del Regno Unito, ma ‘Asylum’ non rallenta o ridimensiona nei 40 minuti dispari che seguono. Invece, l’episodio diventa ancora più grande e migliore.
Ma dal momento che abbiamo menzionato la sotto-trama di Amy e Rory, ora otterremo una delle nostre (poche) critiche: lo scioglimento del matrimonio degli Stagni è, se siamo onesti, un po’ difficile da comprare.
Il problema è che semplicemente non c’è abbastanza tempo per rendere giustizia all’idea in un singolo episodio. Sentiamo solo parlare-piuttosto che testimoniare-della rottura effettiva e l’intera vicenda è (apparentemente) risolta interamente all’interno di questa singola rata.
Detto questo, la risoluzione stessa è impressionante: lanciare un problema come l’incapacità di Amy di avere figli nel bel mezzo di una divertente avventura d’azione avrebbe potuto ritorcersi contro, ma questo argomento piuttosto oscuro è gestito in modo sensibile da Moffat e le scene risultanti sono abilmente eseguite da Karen Gillan e Arthur Darvill.
Ma torniamo all’apertura dell’episodio e in particolare a quella scioccante sequenza di post-titoli. Tanto di cappello a tutti coloro che sono coinvolti nella produzione e nella promozione di Doctor Who-hanno fatto un lavoro notevole nel nascondere l’apparizione di Jenna-Louise Coleman in “Asylum of the Daleks”. Immaginiamo fan jaws caduto in tutto il paese come il compagno-to-be apparso sullo schermo quasi quattro mesi prima del suo atteso debutto di Natale.
Qui, Coleman non sta giocando ‘Clara’ come ipotizzato ma il genio flirty Oswin, che – per soffiare ulteriormente le nostre menti – non ce la fa nemmeno a uscire vivo dall’episodio. Moffat ci ha gancio, linea e zavorra – non vediamo l ” ora di vedere che cosa timey-wimey twist sarà impiegato per spiegare il ritorno di Coleman dicembre 25.
Indipendentemente da chi sta interpretando, è chiaro dalla sua prima scena che l’attrice Titanic di 26 anni è una bella aggiunta al cast di Doctor Who-la sua performance di debutto va dal divertente al incredibilmente commovente-cool it, fanboys – sexy. La amiamo già.
The big Oswin twist (“Dove prendi il latte?) è di nuovo puro Moffat-una gag apparentemente usa e getta che risulta avere un’enorme importanza drammatica è un trucco che ha usato prima, ma è così dannatamente efficace ogni volta, e la rivelazione del suo tragico destino è un momento meraviglioso. Merito ovviamente a Moffat e Coleman, ma anche a uno degli eroi non celebrati di questo spettacolo – il doppiatore Dalek Nicholas Briggs – per il suo potente lavoro qui.
L’aspetto shock di Jenna ci porta però a un altro cavillo: potrebbe essere stato un errore posizionare l’introduzione di Oswin immediatamente prima di una cruciale scena di discarica di informazioni, in cui apprendiamo cos’è il manicomio dei Dalek e precisamente cosa deve fare il Dottore lì. Questo scrittore era ancora avvolti dal colpo di scena Coleman a questo punto e perso i dettagli della trama cruciali in prima visione.
una Volta che il Dottore e i suoi compagni riescono a terra sulle gelide pianure dell’Asilo pianeta, quello che siamo trattati per un teso, ricco di azione ed emotivo rivisitazione del 1982 La Cosa, anche se con lievi orrore di Dalek occhio-gambi di sostituire la macabra body horror di John Carpenter film thriller.
Quello che segue è Moffat al suo meglio, e così Doctor Who al suo meglio – sapientemente mescolando commedia e dramma, spesso nella stessa scena. Un ottimo esempio di questo è l’esperienza di Rory nella tomba Dalek – la sequenza “Uova” riesce ad essere sia divertente e raccapricciante allo stesso tempo.
Nonostante sia essenzialmente un episodio autonomo, nei suoi momenti conclusivi ‘Asylum of the Daleks’ ci ricorda l’arco generale di Moffat per lo spettacolo con un rinforzo di temi introdotti nel finale dello scorso anno ‘The Wedding of River Song’ – non solo l’intero universo crede che il Dottore sia morto, ora anche i suoi più grandi nemici non hanno idea di chi..
In breve, ‘Asylum of the Daleks’ è un cieco assoluto di un episodio di Doctor Who, cancellando tutti i ricordi del nostro ultimo incontro con il Signore del Tempo – il piuttosto deludente ‘The Doctor, the Widow and the Wardrobe’. Dopo questo, non è chi sta inseguendo i film, è Hollywood che sta trascinando il nostro Signore del tempo preferito.