Oggi nella scienza: il 18 maggio 1980, il Monte St. Helens subì un’eruzione catastrofica e mortale, innescando la più grande frana mai registrata. All’inizio dell’anno, migliaia di piccoli terremoti, vapore di sfiato e un rigonfiamento crescente che sporgeva 450 piedi (140 m) indicavano che il magma stava sorgendo nel vulcano. Poi, alle 8: 32 ora locale di 41 anni fa, oggi, un 5.il terremoto di magnitudo 1 ha scosso la montagna, innescando l’enorme frana e l’esplosione laterale che ha fatto crollare la parete settentrionale del vulcano. Il magma pressurizzato caldo eruttò e il pennacchio di cenere raggiunse un’altezza torreggiante di 80.000 piedi (15 miglia, 24 km), prima di ricoprire la regione circostante. Un geologo dell’United States Geological Survey (USGS) ha descritto l’esplosione distruttiva:
Ha completamente distrutto un’area di 230 miglia quadrate in una questione di cinque-nove minuti. In sostanza ha ucciso tutto all’interno di quella zona.
Cinquantasette persone, tra cui il vulcanologo David A. Johnston e il fotoreporter Reid Blackburn, furono uccisi durante l’eruzione del 18 maggio 1980 a Mount St. Helens. Il Johnston Ridge Observatory a Toutle, Washington, è stato chiamato per il tardo vulcanologo. A partire dal 10 maggio 2021, mentre l’Osservatorio stesso è chiuso senza una data di apertura definitiva, l’area della plaza dietro l’edificio con un’incredibile vista sul cratere e sul vulcano e sulla zona di esplosione, è aperta.
La fitta foresta che copriva le pendici del vulcano è stata ridotta in cenere all’interno di un’area nota come inner blast zone, che si estendeva a circa 6,2 miglia (10 km) dalla vetta. Anche gli alberi più lontani dalla zona di esplosione interna sono stati danneggiati dal calore bruciante. L’estensione totale della zona boschiva devastata è conosciuta come la zona di blowdown. Negli ultimi decenni, questa zona ha lentamente rimbalzato con la vita.
I Lahars – colate di fango che trasportano detriti da eruzioni vulcaniche – si sono formati rapidamente dallo scioglimento del ghiaccio e della neve sui fianchi del Monte St. Helens. I massicci lahar creati nell’eruzione del 1980 danneggiarono case, strade e ponti nelle comunità vicine.
Monte St. Helens si trova oggi come uno stratovulcano alto 8.363 piedi (2.550 m) situato nella contea di Skamania, Washington, circa 1.300 piedi (400 m) più corto di prima della sua eruzione del 1980. È il vulcano più attivo della catena Cascade, che corre lungo la costa nord-occidentale del Nord America. La gamma Cascade fa parte dell’Anello di Fuoco del Pacifico. Il Monte St. Helens è ancora considerato uno dei vulcani più pericolosi degli Stati Uniti.
Dal 1980, Mount St. Helens ha continuato a sperimentare periodici terremoti ed eruzioni vulcaniche, ma non nella stessa misura di quella osservata nel 1980. Il Cascades Volcano Observatory controlla continuamente l’attività a Mount St. Helens.
Bottom line: Il vulcano Mount St. Helens esplose in un evento catastrofico il 18 maggio 1980, uccidendo 57 persone e alterando drammaticamente il paesaggio.
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